La lampada Bunsen - chiamata anche becco Bunsen - è un bruciatore.
Presente in tutti i laboratori chimici, è alimentato a gas per riscaldare le sostanze raccolte per effettuare delle reazioni.
Ormai è un sistema in disuso perché la fiamma libera è poco sicura. Ma in molti laboratori è ancora utilizzato. In alternativa vengono utilizzati riscaldatori elettrici che sono più sicuri.
In certi casi è obbligatorio usare il riscaldamento elettrico perché non devono essere presenti tracce di combustione che invece sono rilevati con il riscaldamento alla fiamma.
Sicurezza della lampada Bunsen
Anche se superata da altre tecnologie, la lampada Bunsen è comunque progettata per garantire una certa sicurezza. Infatti il bruciatore è dotato di una valvola che impedisce al gas un ritorno nel tubo e quindi alla bombola.
Brucia gas naturale in flusso continuo, principalmente metano con tracce di propano e butano.
A volte viene utilizzato anche gas di petrolio liquido.
Come è fatto il becco Bunsen
Il becco Bunsen è dotato di una base e di un tubo alla cui estremità viene accesso il gas.
Alla base del tubo è collegato il tubo da cui arriva il gas che arriva fino all'estremità del tubo in prossimità di un beccuccio.
Il tubo contiene due fori per far entrare aria al proprio interno. Il tubo è ricoperto da un manicotto dotato anche lui di due fori. Ruotando il manicotto è possibile far corrispondere i fori per consentire l'accesso dell'aria.
Ruotando di diversi gradi è possibile far entrare diverse quantità di aria all'interno. Questa viene aspirata per effetto della legge di Venturi.
La presenza di diverse quantità di aria permettono di ottenere una fiamma di diversa natura.
Quando la fiamma è blu è ossidante. Quando la fiamma è arancione la fiamma è riducente. Questo è il caso anche della fiamma libera quando l'apparecchio non è in uso.
Una vite contente anche di modulare la portata del gas.
Con la fiamma si compiono diverse lavorazioni in laboratorio. Alcune sostanze devono essere riscaldate anche oltre 1400 °C.
L'aspetto curioso delle lampade Bunsen è che non sono state inventate dal chimico e fisico tedesco a cui è stato attribuito il nome.
Il perfezionamento del progetto è stato invece realizzato dal suo assistente Peter Desaga che ha completato un lavoro precedente di Michael Faraday.