Come funziona un agitatore magnetico
L’agitatore magnetico funziona con un motore elettrico a cui sono fissati dei magneti. Questi elementi mettono in movimento una ancoretta immersa nella soluzione che non è altro che un magnete a sua volta. L’ancoretta, muovendosi all’interno del liquido, crea un vortice che mantiene in movimento tutta la soluzione. Grazie a questo costante rimescolamento, i chimici ottengono reazioni misurabili con la massima precisione.
Componenti
I componenti di un buon agitatore magnetico sono:
- una scatola o contenitore per tutti gli elementi che creano il movimento;
- un motorino che crea il movimento che potrebbe essere anche una ventola;
- i magneti fissati al motore che devono essere della misura sufficiente a movimentare quelli all’interno del liquido. I magneti devono essere contrapposti e con polarità inverse, cioè montati opposti uno all’altro;
- l’alimentatore elettrico per il motore;
- il circuito per la gestione del voltaggio, dotato di potenziometro o voltaggio regolabile per il controllo della velocità;
- i pulsante ON-OFF per l’attivazione dell’alimentazione.
Per effettuare l’agitazione magnetica è necessario ovviamente l’ancoretta magnetica da inserire nel liquido. Le ancorette magnetiche sono magneti e devono essere rivestite di materiale isolante, per esempio il PTFE. Se non fossero isolate, le ancorette potrebbero contaminare la soluzione con la dispersione di sostanze proprie, interferendo con la lavorazione da effettuare.
Contenitore per agitatore magnetico
È importante scegliere correttamente il contenitore con qui effettuare l’agitazione e in cui immergere l’ancoretta. I bicchieri, o becher, graduati sono la soluzione più utilizzata in laboratorio per la comodità di lettura della quantità e della pulizia. A volte vengono utilizzati contenitori in plastica, ma l’attrito con l’ancoretta non li rendono raccomandati. La plastica si potrebbe rovinare limitando la durata del bicchiere. Per certe reazioni è raccomandabile utilizzare contenitori con tappo, soprattutto quando di agitano sostanze volatili. Questo evita di disperdere vapori nell’ambiante, soprattutto se questi devono contribuire a rimanere al’interno della reazione. Oltre al bicchiere, per agitare è molto utilizzata anche la beuta proprio perché è dotata di tappo. Le beute, per la loro particolare forma, sono molto stabili anche per i diversi tipi di agitazione.
La scelta del contenitore, becher o beuta che sia, dipende da diversi fattori:
- potenza, un motore più potente farà meno fatica e potrà agitare più liquido in contenitori più grandi;
- le dimensioni dell’ancoretta, che dovrà essere proporzionata alla quantità di soluzione da agitare e quindi dalle misure del contenitore;
- la viscosità del liquido, che richiederà maggiore potenza con l’aumentare dei Pas, l’unità di misura della viscosità.
Agitatore magnetico ideale
Una corretta scelta di tutti gli elementi (potenza motore, contenitore, ancoretta) come il Velp, rende visibile un vortice all’interno del liquido agitato. Il vortice non deve colpire l’ancoretta, altrimenti il movimento potrebbe creare bollicine d’aria, fenomeno questo da tenere sotto controllo. Nella quasi totalità dei casi, nell’agitazione non devono essere presenti bolle d’aria che possono interferire nella creazione della miscela, soprattutto nel mescolamento di creme o fluidi.
Mescolare sostanze viscose
La viscosità di una sostanza si calcola metaforicamente come la velocità che occorre per muoversi su un piano inclinato da un punto A ad un punto B. Una sostanza molto fluida ci impiegherà poco tempo mentre una sostanza più viscosa ci impiegherà di più. Nell’agitazione è intuitivo capire come all’aumento della viscosità deve corrispondere una capacità di agitazione maggiore. Per effettuare mescolamento di creme o miscele dense, devono essere utilizzati strumenti in grado di smuovere in modo uniforma una massa di materia con una forza proporzionata