Anidride solforica
Quando si parla di anidride solforica si intende un composto corrosivo che, grazie alla miscela con l’acqua, è in grado di produrre acido solforico, sostanza di cui tutti abbiamo sentito parlare almeno una volta.
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Quando si parla di anidride solforica si intende un composto corrosivo che, grazie alla miscela con l’acqua, è in grado di produrre acido solforico, sostanza di cui tutti abbiamo sentito parlare almeno una volta. Questo elemento è presente in tre forme: α, β e γ. I primi due sono di tipo solido e hanno delle condizioni chiamate standard, mentre γ è possibile trovarlo in allo stato liquido.
Grazie all'umidità presente nell'aria si può ottenere anidride solforica allo stato solido. Se invece si decide di manipolare l’anidride solforica in forma liquida, sarà necessario aggiungere degli inibitori di polimerizzazione che derivano dal boro. Vediamo quali sono le caratteristiche più interessanti di questo elemento.
Quali sono le proprietà fisiche e chimiche dell'Anidride Solforica
L’anidride solforica è una molecola allo stato gassoso e viene chiamata trigonale planare di tipo ipovalente. Quando questa si trova in temperatura ordinaria si polimerizza in una massa di colore bianco che si può trovare in tre modificazioni.
La forma meno reattiva porta il nome di Alfa-SO3 che ha un punto di fusione pari a 62,2 gradi centigradi. Il suo aspetto è di tipo fibroso ma stratificato. Viene preparato distillando in condizioni di sotto vuoto la forma γ a 15-25 gradi centigradi, in questo modo si condensano con aria liquida i vapori.
La formula β-SO3 invece, ha una densità di 1,97 g/cm3 e si fonde a soli 32,5 gradi centigradi. Ha anche questa un aspetto di tipo fibroso, formata da catene che finiscono con i gruppi OH. Viene preparata usando la forma γ e grazie all'umidità, vi è una trasformazione lenta. I vapori di SO3 vengono condensati ad una temperatura bassissima cioè, a meno 180 gradi centigradi.
γ-SO3 ha una densità pari a 1,995 g/cm3 e può fondersi a 16,8 gradi centigradi. È equiparabile al ghiaccio poichévi è un processo di solidificazione di un liquido. È considerata come la forma più reattiva dell’anidride solforica.
La caratteristica principale dell’anidride solforica è quella di fumare in presenza di aria e può carbonizzare diverse sostanze organiche grazie alla sua azione di disidratazione. La reazione energica con l’acqua permette la formazione dell’acido solforico. Mentre, se questa viene combinata con l’ossigeno, grazie alle scariche elettriche forma l’anidride s207. Quando è nella sua temperatura ordinaria, questa sostanza non attacca nichel e ferro in forma compatta.
Quando l’anidride solforica si combina con gli acidi alogenidrici forma lo zolfo grazie alla reazione con l’idrogeno solforato solo di tipo gassoso, anidride solforosa e acqua. Quando vi è la presenza dell’idrogeno solforato liquido invece, non vi è alcun tipo di reazione.
Se vi sono composti aromatici, questa sostanza viene usata nella solfonazione del benzene, sostanza molto utile nel settore industriale.
Come si usa l’anidride solforica
Quando questa viene sintetizzata in maniera industriale, vi è un processo di ossidazione derivante dall’anidride solforosa. Si tratta di una reazione ottenuta anche grazie alla combustione di zolfo e ossigeno presente nell’aria, con la complicità dei catalizzatori e le alte temperature. I catalizzatori più usati di solito, sono il platino o il pentossido di vanadio.
Dall’anidride solforica è possibile ricavare l’oleum e l’acido solforico.
Quando vi è la sintesi dell’acido solforico, il gas viene assorbito da delle torri che contengono una soluzione di acido solforico per il 98% circa. Quando invece si ricava l'oleum viene utilizzato l’acido solforico in purezza.
Se vi è necessario impiegare triossido di zolfo, siamo nell’industria dei coloranti. Infatti questo viene utilizzato come agente solforante.
Quali sono i rischi di maneggiare questa sostanza?
L'anidride solforica ha una reattività molto alta, per cui è necessario maneggiarlo con molta cautela, utilizzando le dovute precauzioni. Se questa viene inalata ad esempio, la reazione con l’acqua presente nelle mucose nasali e della semplice saliva, può trasformarsi in acido solforico. Non dimentichiamo che l'anidride solforica è una sostanza altamente cancerogena e per questo ha bisogno di essere trattata con le adeguate protezioni.